24 Ottobre 1929: il giorno del crollo di Wall Street

Pubblicato il da Antonio Vizza

La brusca interruzione dei presti americani all’Europa, seguita subito dopo dalla diminuzione del potere d’acquisto un po’ ovunque nel mondo ed il crollo generale dei prezzi, fu il segnale della crisi.

Da questo momento si poteva dire che la metà dell’Europa era in crisi e l’altra metà era minacciata nella sua esistenza. Le vicende di quel disastro, che erano nello stesso tempo di carattere sia economico che sociale, si accompagnarono ad una disoccupazione che non tardò ad assumere proporzioni drammatiche: nel momento più critico, essa colpì un quarto dei salari.

Ciò che bisogna evidenziare è il carattere universale e generale della crisi: nessun paese, né alcun settore delle attività economiche furono risparmiati. Per gli Stati Uniti, il 24 Ottobre 1929, il giorno del crollo di Wall Street, è certamente una data storica importante almeno quanto quella di Pearl Harbor, e a quanto risulta lo è anche di più, viste le enormi ripercussioni economiche, politiche e psicologiche di cui essa segna l’inizio.

Mai ancora il contagio era stato tanto rapido e per la prima volta, per giunta, il peso dell’economia dominante statunitense si faceva sentire con forza. Dovunque barriere doganali sempre più alte si elevavano in modo che il commercio mondiale diminuì di un quarto di volume e di due terzi di valore. Le misure di difesa o meglio quelle di salvataggio prese all'interno di ogni paese in maniera anarchica, senza preoccupazione dell’interesse della collettività internazionale, non potevano far altro che aggravare la situazione sul piano generale.

La crisi del 1929, è servita a rafforzare l’egoismo nazionale e l’isolamento, mentre, soltanto misure collettive avrebbero permesso di rimediare alla depressione.

Palazzo della Borsa, detail, Piazza della Borsa, Trieste | Source Lavflying dollar

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